lunedì, settembre 15, 2008

Google all'assalto di Microsoft


Ogni volta che decidiamo di consultare una pagina Internet abbiamo bisogno di lui. Il browser, in sostanza, è l'interfaccia "amica" che ci permette di visualizzare i codici Html in forma di ipertesto, permettendo la navigazione in rete. Secondo i dati di Browser Statistics, in agosto quello più diffuso nel mondo era Internet Explorer, seguito a ruota da Mozilla Firefox, con quote di mercato rispettivamente del 50,6 e 43,7 per cento. A settembre però ecco sopraggiungere il terzo incomodo: si tratta di Google Chrome, il browser sviluppato da Google. Ma avevamo veramente bisogno di un nuovo browser? "Noi no, ma Google sì", spiega il professor Paolo Ferri, che insegna Teoria e tecnica dei nuovi media all'Università Milano Bicocca. "Il nuovo browser è pensato nella logica di «immergere» l'utente dei servizi offerti da Google in un ambiente interamente brandizzato", continua Ferri. I brand, cioè i marchi, i prodotti di Google sono sempre di più; oltre all'omonimo motore di ricerca troviamo Gmail, Youtube, Google Docs, SketchUp, AdSense e Google Earth. "Google ha capito che il browser è uno degli elementi essenziali in un mondo di servizi basati sui network", spiega Kevin Werbach, esperto in trend emergenti legati alle nuove tecnologie del web e fondatore di Supernova group. L'obiettivo sembra quindi essere quello di rendere l'ambiente di Internet sempre più simile a Google. "Google non ha bisogno di controllare gli altri browser per vincere, ma di un mercato competitivo che sostenga la visione di un mondo del web immerso in una nuvola di network", continua Werbach. "Chrome è uno dei piccoli passi che Google sta facendo in questa direzione".Google sta facendo sempre più paura a Microsoft, ed è stato proprio il browser al centro della vicenda che ha fatto tremare le gambe a Bill Gates alla fine degli anni Novanta. Quindici anni fa nasceva il primo browser grafico, Mosaico, padre di Netscape. Nel 1995 la Microsoft creava Internet Explorer, stravincendo la concorrenza tre anni dopo, includendo nel sistema operativo Windows il proprio browser. La mossa scatenò una guerra legale che rischiò di minare seriamente il futuro del gigante informatico. Dalle ceneri di Netscape nacque poi il progetto Mozilla, che con Firefox sta contendendo a Internet Explorer il predominio dei browser. Fino all'arrivo di Google Chrome."Google Chrome è stato costruito capitalizzando su altri progetti open source che hanno fornito significativi contributi alla tecnologia browser, stimolando l'innovazione e la competizione", ha dichiarato Linus Upson, Director of Engineering di Google Inc. Un browser con nuove potenzialità ma open source, ovvero un software con un tipo di licenza che permetterebbe a chi voglia di svilupparlo liberamente. Questo almeno in teoria, perché c'è molto scetticismo tra alcuni blogger, derivato in particolare dai termini dell'accordo di licenza con l'utente finale, a loro dire non proprio "cristallini". Ad ogni modo, la maggiore caratteristica di Chrome rispetto ai concorrenti è di essere concepito per le varie applicazioni web, piuttosto che per le pagine statiche, e, anche se graficamente non sembra essere molto diverso dagli altri browser, le nuove funzionalità sono molte. "Interessante anche la modalità Incognito, che permette di navigare senza lasciare tracce (o forse di lasciarle solo sui sever di Google)", commenta Paolo Ferri.

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